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“A chi dirò la mia tristezza?”

Soprattutto in un periodo così pieno d’incertezze, privo di punti di riferimento, è un bene prendersi del tempo per se stessi e per gli altri.
Doniamoci, quindi, ogni giorno, uno spazio per fermarci, per fare spazio alle parole e ai sentimenti dell’altro, anche se a volte sarebbe più comodo evitarli.
Prendiamo il coraggio di cogliere quegli sguardi, e di non temere la paura e la solitudine.

Storia di un inizio

Soffrire significa crescere, significa darsi delle opportunità.
Dipende anche e forse principalmente da noi cercare delle vie d’uscita da situazioni che sono ormai finite, che non accettiamo più. Per noi stessi e anche per chi ci stà vicino.

Paura d’ invecchiare

Betty ed Odette, due donne, due percorsi personali diversi, ma che hanno un aspetto in comune: il timore d’invecchiare.
“Invecchiare è doloroso e atroce. Significa lasciare svanire, senza poter fare nulla, la soavità della pelle, la sua grana lattea, vederla macchiarsi, diventare flaccida e cadente; rinunciare agli sguardi che un tempo si posavano su di noi durante una passeggiata, sguardi bramosi, spesso affamati, che ci fanno sentire belle e appetitose, e la cui insistenza, la cui volgarità a volte, è una lusinga.”

Passione e morte alla roulette

Mrs C. ed il giovane diplomatico, si erano incontrati in un casinò della Costa Azzurra. Non si trovavano in quel luogo casualmente. Entrambi speravano di alleviare, davanti ad un tavolo da gioco – l’uno giocando, l’altra passando del tempo- quei sentimenti di noia, di solitudine, e di vuoto che puntualmente, si presentavano nella loro quotidianità.
Vissuti che, una sera di maggio si incontrano, si osservano, si riconoscono, si rincorrono. Ma sfuggono via ad ogni tentativo di ricerca di intimità. Sfuggono da cosa?

Le scelte difficili

E’ inevitabile  fare delle scelte nella vita. Scelte non sempre facili da realizzare, spesso di incerta realizzazione, anche dolorose.
Riflettiamo, dunque, su cosa significa per noi affrontare le situazioni, indipendentemente dalla nostra età.
Si, perché le scelte non hanno un’età, ma sono legate ad un’identità personale, ad una storia di vita, e questa può mutare nel tempo.

Desiderio, pornografia e solitudine

Martino si illude fino alla fine di poter riempire la propria aridità affettiva, la propria insoddisfazione, il proprio defect esistenziale, con il porno, in un anelito adolescenziale di accettazione e integrazione.
Ma il ‘desiderio’ in Martino è assenza dell’altro, è mancanza di condivisione. E’ un buco nero dove lasciarsi inghiottire. Un naufragio narcisistico.

Segreti privati

Durante l’esistenza accadono esperienze in cui la dimensione di sé più segreta ed intima, necessita di uscire allo scoperto, cerca uno spazio in cui manifestarsi.
Dare la possibilità alla nostra interiorità di esprimersi e manifestarsi, significa ri-trovarsi in un mondo di relazioni che sia più in sintonia con le nostre emozioni del momento.

L’uomo che (non) amava le donne

“Bertrand ha inseguito la felicità impossibile nella quantità, nella moltitudine. Perché abbiamo bisogno di cercare in molte persone ciò che la nostra educazione pretende di farci trovare in una sola?”

L’ altro come esperienza di Sé: Dusecka

Per Olga centrarsi sull’altro diventa l’unico modo per dare senso alla sua esperienza. E per cercare una definizione di sé.
Una direzione che la protegge anche dal giudizio del mondo. Perché lei è trasparente, è buona, è compassionevole. Una direzione che la posiziona rispetto alle aspettative e ai giudizi sociali dai quali ha sempre timore di essere sopraffatta.

Potere e solitudine nella coppia

Ogni relazione è una ricerca di significati da condividere e di con-senso.
La costruzione di significati comuni nasce sempre dal confronto di storie, di significati personali che, in un dato momento si incontrano.
Fino a quando la relazione mantiene la sua caratteristica di reciprocità, in cui il partner viene riconosciuto nella pienezza dei suoi significati personali e nella sua unicità, il potere nella relazione è meno orientato a limitare la libertà dell’altro e sull’altro, mentre coopera alla ricerca dei significati comuni.
Quando, invece, la relazione perde la sua caratteristica di riconoscimento reciproco, maggiore sarà il senso di solitudine. E, in questo caso, il potere sull’altro diventa l’unico modo per riempire quel senso di insicurezza personale e di isolamento.

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