Argomento: paura

Il coraggio di emozionarsi

"Il coraggio di emozionarsi significa trovare il coraggio di incontrare l'altro, il mondo, di fare esperienze che ci connettano ed allo stesso tempo ci individuino."

Principi e ranocchi: amori idealizzati e solitudini

Gli amori non ‘vissuti’ sono amori sospesi. Amori immaginati, fantasticati, idealizzati. Amori che spesso parlano di solitudini, di mancanze e di assenze.
L’assenza o l’attesa di un partner perché è lontano, impegnato, distante dal nostro mondo, idealizzato o immaginato, per quanto ci faccia soffrire, a volte riempie dei vuoti, spazi interiori inascoltati, proprio perché la nostra attenzione è tutta rivolta verso l’esterno, verso l’altro. Un altro che vive delle nostre fantasie più accese e speranze, la cui immagine però, al primo confronto con la realtà finisce per dissolversi in un mare di delusione.

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Incontrarsi

Incontrare l’Altro spesso innesca la possibilità di cogliere noi stessi da prospettive e significati diversi da quelli cui il nostro quotidiano ci aveva abituato.
È anche per questo che gli incontri, naturalmente quelli significativi, spesso ci turbano e ci rimandano il senso di poterci destabilizzare. Proprio perché ci costringono, in qualche modo, a confrontarci con il nostro mondo, le nostre credenze, i nostri valori, ma anche con le parti di noi più inconsapevoli e meno coerenti con l’immagine di noi stessi che spesso facciamo fatica a riconoscere, accettare ed esprimere.

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Appuntamento al buio

Chi si incontra in questa ‘spiaggia’?
“ci sono due tipi di persone fra cui scegliere: quelli che affondano e quelli che non vanno avanti.”
Tuttavia, accettare un appuntamento al buio a volte significa anche mettersi in gioco. E mostrarsi disponibili a quelle aperture di senso che soltanto il futuro, con le sue incognite, le sue incertezze, i suoi pericoli, ma anche il suo oceano di possibilità, può darci.

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Cadaveri in giardino

Ognuno di noi tende a rimanere chiuso in una sorta di corazza, di cui non si accorge per via della routine, con una prospettiva che ha difficoltà ad andare oltre la staccionata del proprio giardino. Sono pochi i momenti che riescono a penetrarla, a darci un’esperienza di noi diversa, in cui ci si chiede “oh, oh…cosa è accaduto?”
Ed è in questi momenti che emergono significati che pensavamo non ci appartenessero, e ci sorprendono e ci fanno riflettere.

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Tra solitudine ed autoinganno: una fragile armonia

L’autoinganno ci consente una narrazione che riesce a darci una stabilità, mettendo in ombra gli aspetti problematici o dolorosi della nostra esistenza, e gettando luce solo su quello che ci fa piacere raccontarci, evitando le domande scomode che aprirebbero dolorose incrinature sul nostro senso di stabilità personale.

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“ Il figlio fantasma”

Il figlio ‘fantasma’ rappresenta un figlio ‘diverso’. Un figlio che, secondo i canoni della nostra società, quelle dell’opulenza e del benessere a tutti i costi, rischia sempre di vivere con difficoltà il suo senso di unicità e diversità

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Storia di un inizio

Soffrire significa crescere, significa darsi delle opportunità.
Dipende anche e forse principalmente da noi cercare delle vie d’uscita da situazioni che sono ormai finite, che non accettiamo più. Per noi stessi e anche per chi ci stà vicino.

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Casa di bambola: l’inautenticità di sé nella coppia

“Quando ero a casa col babbo, egli mi comunicava tutte le sue opinioni, sicchè avevo le medesime opinioni. Ma se qualche volta ero d’opinione diversa, glielo nascondevo, perché ciò non gli sarebbe andato a genio. Mi chiamava la sua bambola e giocava con me come io giocavo con le mie bambole. Poi entrai a casa tua…” 

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