Quel senso di solitudine

L’esperienza della solitudine negli ultimi decenni si sta facendo sempre più acuta, in particolar modo tra i millenials, giovani nati tra la metà degli anni ’80 ed i primi anni ’90.

A questo proposito, un recente sondaggio di YouGov (il sondaggio è stato condotto su 1.254 americani dai 18 anni in su), rileva che il numero di millenial, che dichiara di non avere nessun amico, amico intimo, o miglior amico è molto alto, rispetto alle percentuali decisamente inferiori di chi è nato prima degli anni ’80.

Stando ai dati di Pew Pools, i millenials, oltre a vivere un marcato senso di solitudine, sono anche il gruppo demografico che utilizza di più i social: l’86%.

In un certo senso, essere connessi con il mondo dovrebbe avere un effetto positivo sul senso di solitudine, eppure il senso di solitudine, dal sondaggio effettuato, è in forte aumento soprattutto tra i millenial.

Alcuni interessanti studi rilanciati da Forbes e NBC sottolineano come sia proprio

Internet ad essere la causa principale nel far emergere il senso di solitudine.

Più si è connessi e più ci si sente soli.

Non è un caso, che con l’avvento di Internet e l’esplosione dei social Network, i problemi psicologici, come ansia e depressione, siano aumentati fino al 70%, secondo l’ultimo report della Royal Society of Public Health.

Ma, forse, l’elemento ancora più inquietante è che la solitudine non solo può generare serie problematiche di natura psicologica, ma anche, problematiche fisiche, incrementando in maniera esponenziale malattie cardiovascolari e riduzione del sistema immunitario.

Il SENSO DI SOLITUDINE non è una condizione permanente, ma muta nel corso della vita.

In particolar modo, ciò che muta è la capacità di attribuire senso e significato alla propria esperienza in un rinnovato racconto di sé, in grado di cambiare negli aspetti concreti la vita di una persona.

L’individuo, vive eventi, emozioni, circostanze che, se gestiti in maniera adeguata, possono trasformare l’esperienza della solitudine in una opportunità di crescita e conoscenza personale.

Pertanto, per stimolare tale processo, è opportuno riconoscere, e non ignorare, o sottovalutare il disagio.

A questo proposito, è importante evidenziare, quanto il senso di solitudine, soprattutto se cronico, non solo è tra le forme di sofferenza più significative, ma può esporre la persona a vivere forme di disagio ancor più complesse, fino a sviluppare veri e propri disturbi psicopatologici.

Saper stare da soli, aiuta a star bene con gli altri, ed a costruire relazioni significative e durature.

Dr.ssa Paola Uriati

Condividi l'articolo

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp

Articoli recenti

Blog

L’uomo grasso e la cameriera

Magri, muscolosi, corpi perfetti: sempre più, oggi, la società ci orienta a seguire criteri estetici restrittivi e perfezionistici, fatti di bellezze ideali e modelli ipersalutistici. Ma in questo affannarci cosa o chi stiamo cercando? Dipende dall’adeguarsi a questi criteri se ci sentiamo più desiderati o accettati da parte degli altri? E se non riusciamo ad adeguarci siamo condannati ad una inaccettabile solitudine?

Leggi Tutto »
Blog

Principi e ranocchi: amori idealizzati e solitudini

Gli amori non ‘vissuti’ sono amori sospesi. Amori immaginati, fantasticati, idealizzati. Amori che spesso parlano di solitudini, di mancanze e di assenze.
L’assenza o l’attesa di un partner perché è lontano, impegnato, distante dal nostro mondo, idealizzato o immaginato, per quanto ci faccia soffrire, a volte riempie dei vuoti, spazi interiori inascoltati, proprio perché la nostra attenzione è tutta rivolta verso l’esterno, verso l’altro. Un altro che vive delle nostre fantasie più accese e speranze, la cui immagine però, al primo confronto con la realtà finisce per dissolversi in un mare di delusione.

Leggi Tutto »
Blog

Incontrarsi

Incontrare l’Altro spesso innesca la possibilità di cogliere noi stessi da prospettive e significati diversi da quelli cui il nostro quotidiano ci aveva abituato.
È anche per questo che gli incontri, naturalmente quelli significativi, spesso ci turbano e ci rimandano il senso di poterci destabilizzare. Proprio perché ci costringono, in qualche modo, a confrontarci con il nostro mondo, le nostre credenze, i nostri valori, ma anche con le parti di noi più inconsapevoli e meno coerenti con l’immagine di noi stessi che spesso facciamo fatica a riconoscere, accettare ed esprimere.

Leggi Tutto »
Blog

Una bella bionda

A volte l’alcol si insinua tra le maglie della solitudine, e di frequente dilaga quando perdiamo o ci allontaniamo da punti di riferimento significativi. I suoi effetti, a lungo andare penetrano nell’interiorità, anestetizzano emozioni discrepanti e dolorose, rispondono ad una mancanza. L’alcol colma dei vuoti che non trovano altri contesti di riconoscimento e riempie, con la forza dell’abitudine e della gratificazione immediata, un’esistenza in cerca di nuovi significati.

Leggi Tutto »
Blog

La crescita di un figlio, il tramonto di un genitore

Quando un ragazzo si avventura negli anni dell’adolescenza, vive una vera e propria rivoluzione, certamente la più importante.
Ovviamente, tale cambiamento non può non coinvolgere anche il genitore e la relazione che questi ha con il proprio figlio.
A volte accade che un genitore faccia fatica a lasciar andare e ad accettare l’esigenza di autonomia del figlio, che viene vissuta con un senso di perdita.
Può sentirsi confuso, disorientato, arrabbiato, triste, in colpa… Queste sono solo alcune delle emozioni consuete, che possono variare d’intesità e durata, a seconda della propria storia personale, e del momento di vita che si sta attraversando.

Leggi Tutto »
Blog

Appuntamento al buio

Chi si incontra in questa ‘spiaggia’?
“ci sono due tipi di persone fra cui scegliere: quelli che affondano e quelli che non vanno avanti.”
Tuttavia, accettare un appuntamento al buio a volte significa anche mettersi in gioco. E mostrarsi disponibili a quelle aperture di senso che soltanto il futuro, con le sue incognite, le sue incertezze, i suoi pericoli, ma anche il suo oceano di possibilità, può darci.

Leggi Tutto »
Blog

Cadaveri in giardino

Ognuno di noi tende a rimanere chiuso in una sorta di corazza, di cui non si accorge per via della routine, con una prospettiva che ha difficoltà ad andare oltre la staccionata del proprio giardino. Sono pochi i momenti che riescono a penetrarla, a darci un’esperienza di noi diversa, in cui ci si chiede “oh, oh…cosa è accaduto?”
Ed è in questi momenti che emergono significati che pensavamo non ci appartenessero, e ci sorprendono e ci fanno riflettere.

Leggi Tutto »
Blog

Tra solitudine ed autoinganno: una fragile armonia

L’autoinganno ci consente una narrazione che riesce a darci una stabilità, mettendo in ombra gli aspetti problematici o dolorosi della nostra esistenza, e gettando luce solo su quello che ci fa piacere raccontarci, evitando le domande scomode che aprirebbero dolorose incrinature sul nostro senso di stabilità personale.

Leggi Tutto »
Blog

“ Il figlio fantasma”

Il figlio ‘fantasma’ rappresenta un figlio ‘diverso’. Un figlio che, secondo i canoni della nostra società, quelle dell’opulenza e del benessere a tutti i costi, rischia sempre di vivere con difficoltà il suo senso di unicità e diversità

Leggi Tutto »
Blog

“Passione semplice”

La passione ci coglie spesso impreparati, sfugge ad ogni ricerca di significato, perché non si spiega, si vive e basta.
La passione non ha tempo e direzioni. Soprattutto la passione nasconde mentre si vive quei significati che l’hanno preceduta.

Leggi Tutto »
Blog

“A chi dirò la mia tristezza?”

Soprattutto in un periodo così pieno d’incertezze, privo di punti di riferimento, è un bene prendersi del tempo per se stessi e per gli altri.
Doniamoci, quindi, ogni giorno, uno spazio per fermarci, per fare spazio alle parole e ai sentimenti dell’altro, anche se a volte sarebbe più comodo evitarli.
Prendiamo il coraggio di cogliere quegli sguardi, e di non temere la paura e la solitudine.

Leggi Tutto »
Blog

Storia di un inizio

Soffrire significa crescere, significa darsi delle opportunità.
Dipende anche e forse principalmente da noi cercare delle vie d’uscita da situazioni che sono ormai finite, che non accettiamo più. Per noi stessi e anche per chi ci stà vicino.

Leggi Tutto »
Blog

Paura d’ invecchiare

Betty ed Odette, due donne, due percorsi personali diversi, ma che hanno un aspetto in comune: il timore d’invecchiare.
“Invecchiare è doloroso e atroce. Significa lasciare svanire, senza poter fare nulla, la soavità della pelle, la sua grana lattea, vederla macchiarsi, diventare flaccida e cadente; rinunciare agli sguardi che un tempo si posavano su di noi durante una passeggiata, sguardi bramosi, spesso affamati, che ci fanno sentire belle e appetitose, e la cui insistenza, la cui volgarità a volte, è una lusinga.”

Leggi Tutto »
Blog

Passione e morte alla roulette

Mrs C. ed il giovane diplomatico, si erano incontrati in un casinò della Costa Azzurra. Non si trovavano in quel luogo casualmente. Entrambi speravano di alleviare, davanti ad un tavolo da gioco – l’uno giocando, l’altra passando del tempo- quei sentimenti di noia, di solitudine, e di vuoto che puntualmente, si presentavano nella loro quotidianità.
Vissuti che, una sera di maggio si incontrano, si osservano, si riconoscono, si rincorrono. Ma sfuggono via ad ogni tentativo di ricerca di intimità. Sfuggono da cosa?

Leggi Tutto »
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Torna in alto